Napoli, la terza città più grande d’Italia, soffre da tempo di una crisi cronica nel settore dei trasporti pubblici. Tra ritardi, corse soppresse e linee interrotte, i cittadini si trovano spesso a fare i conti con un sistema che non riesce a soddisfare le esigenze di una metropoli in costante movimento.
Autobus: quando il ritardo diventa routine
Gli autobus gestiti dall’Azienda Napoletana Mobilità (ANM) rappresentano uno dei pilastri del trasporto pubblico cittadino, ma la loro efficienza lascia molto a desiderare. Ritardi frequenti e corse annullate senza preavviso sono all’ordine del giorno. Una pendolare, intervistata mentre attendeva un autobus in ritardo di oltre 40 minuti, racconta:
“Sono costretta a partire con un’ora di anticipo rispetto all’orario necessario, altrimenti rischio di arrivare in ritardo al lavoro. Questo non è più un servizio pubblico, è una lotteria.”
A peggiorare la situazione, il 10 gennaio scorso, uno sciopero di quattro ore ha paralizzato la città, lasciando migliaia di persone bloccate. La situazione è resa ancor più critica dall’età avanzata dei mezzi, spesso sovraffollati e non sempre adeguati per i passeggeri con mobilità ridotta.
Metropolitana: una rete moderna ma poco affidabile
La linea 1 della metropolitana di Napoli, spesso definita una delle più belle del mondo per le sue stazioni artistiche, si scontra con una realtà ben diversa. I pendolari lamentano la scarsa frequenza delle corse e i continui disagi. Recentemente, dal 13 al 16 gennaio, le ultime corse sono state anticipate, costringendo molti lavoratori a cercare alternative, spesso più costose.
La linea 6, invece, è attiva solo parzialmente e con orari limitati, mentre la linea 11 (la cosiddetta Circumvesuviana, gestita dall’Ente Autonomo Volturno) soffre di gravi carenze infrastrutturali e di sicurezza, rendendo i viaggiatori vulnerabili a disservizi e ritardi.
Linea Cumana: un’altra linea interrotta
L’ennesima dimostrazione della crisi dei trasporti in Campania è rappresentata dalla linea Cumana, che collega Napoli all’area flegrea. Dal 7 gennaio, la tratta Pozzuoli-Torregaveta è stata sospesa a causa di problemi strutturali legati alla staticità del suolo nei pressi della stazione di Pozzuoli. L’interruzione ha costretto EAV a introdurre servizi sostitutivi su gomma, che però non riescono a compensare il disagio.
Un residente di Pozzuoli denuncia: “Per andare al lavoro devo prendere tre mezzi diversi e impiego quasi due ore. Prima bastava un solo treno. Ci sentiamo completamente abbandonati.”
I social come sfogo dei cittadini
La frustrazione dei pendolari trova voce sui social media, dove gruppi e pagine dedicate ai trasporti raccolgono segnalazioni quotidiane di disservizi. Foto di autobus sovraffollati, vagoni sporchi e tabelloni con corse inesistenti testimoniano un malcontento sempre più diffuso.
Un sistema da riformare
La situazione dei trasporti pubblici a Napoli e in Campania richiede interventi strutturali urgenti. Le promesse di miglioramenti da parte delle istituzioni non possono più bastare. Servono investimenti concreti per il rinnovamento dei mezzi, la manutenzione delle infrastrutture e un piano organizzativo che garantisca ai cittadini un servizio adeguato.
Napoli, con il suo patrimonio storico e artistico, merita una rete di trasporti all’altezza della sua fama. Perché il diritto alla mobilità è una questione fondamentale, non un lusso.
Chiara Vitone
No responses yet