Buone notizie; è più facile trovare il proverbiale ago in un pagliaio, si dirà. Eppure, se raschiamo bene nel fondo del barile qualche appiglio in grado di strapparci un sorriso, o quantomeno di procurarci un po’ di sollievo, lo troviamo sempre. Recentemente abbiamo appreso la decisione del gruppo Barilla di puntare con forte convinzione sullo stabilimento pugliese di pasta dell’omonima azienda, situato nei pressi di Foggia.
Come confermato dai diretti protagonisti ed interessati, al polo industriale dauno verranno riservati 30 milioni di euro al fine di rafforzare le infrastrutture dell’intero impianto produttivo. L’obiettivo, come reso noto dai sindacati locali, sarà trasformare lo stabilimento foggiano nel centro esclusivo di produzione di pasta Barilla destinata a tutto il territorio nazionale.
La Barilla punta su Foggia: ecco il motivo
Il perché di questa scelta è rintracciabile compiendo un viaggio a ritroso in un tempo più o meno distante dall’oggi. Quarant’anni fa i vertici del colosso alimentare scelsero di stabilire nella zona Asi di Foggia un proprio punto di riferimento non solo per la Puglia, ma per l’intero Sud Italia. Negli anni il capoluogo dauno ha tenuto fede alle aspettative, mantenendo costante la produzione. Si pensi che fino al 2019 a Foggia venivano confezionate 240mila tonnellate di pasta al giorno!
Il Covid ha frenato solo in parte la corsa della Barilla “foggiana”. Un plauso, a tal proposito, va ai dirigenti della multinazionale che hanno tenuto botta nel momento di crisi per eccellenza del nuovo secolo e, ancor più gratitudine è d’obbligo manifestare a lor signori per non aver cavalcato l’onda che in mare aperto suggerisce di alleggerire quanto più possibile la nave in mezzo alla tempesta.
La Barilla “foggiana”: riscatto ed opportunità per il Sud Italia
Sconfessando poi una pratica imprenditoriale che il nostro Paese custodisce in sé per natura, fa piacere evidenziare la fiducia assoluta del gruppo Barilla verso Foggia, ergo verso il bistrattato Mezzogiorno tenuto spesso ai margini dello sviluppo economico italiano.
I circa 200 dipendenti che ad oggi lavorano nella torretta che svetta tra le campagne del Tavoliere rappresentano l’esempio più felice di un Meridione che mette da parte le parole e passa ai fatti. Questi hanno saputo ripagare la fiducia di chi gli ha affidato, qualche decennio addietro, le chiavi della propria casa, dando uno spunto interessante, una chiave di lettura significativa ai tanti giovani che in questa terra sono nati e cresciuti e che, a volte per evidenti necessità altre perché passivamente interpreti di luoghi comuni, sono emigrati altrove.
Il 2025 segna una svolta; da’ una speranza concreta di riscatto, anzi offre una prova tangibile che l’eccellenza alberga anche al Sud. La Barilla sceglie Foggia come sua massima rappresentante in Italia, come fiore all’occhiello da esibire agli attenti occhi del mondo. Ai figli della provincia tanto basta per affermare che le buone notizie, a volte, arrivano anche a casa nostra.
Felice Marcantonio
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