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Conosciuti sotto il nome di “Ultima generazione”, gli attivisti sono ritornati in azione imbrattando con i loro colori varie città italiane. Scavalcando transenne, infrangendo divieti, questi ragazzi deturpano grandi e importanti monumenti italiani: è il caso del monumento equestre di Vittorio Emanuele II in Piazza Duomo a Milano, imbrattato con tintura da estintore per fortuna lavabile. I due giovani, Martina e Riccardo, appartenenti al gruppo ambientalista, hanno messo a segno l’operazione prima che le forze dell’ordine li bloccassero. Dopo aver distribuito ai presenti dei volantini, lanciandoli dall’alto della statua, sono stati portati in caserma dai carabinieri per accertamenti. L’iniziativa di protesta riguarda la campagna “Non paghiamo il fossile”: “Ultima Generazione” sottolinea l’esigenza di interrompere gli investimenti in combustibili fossili accelerando sulle rinnovabili, portando le emissioni di gas serra a zero entro il 2025, cancellando il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale.

Attivisti contro Palazzo Vecchio

L’arte funesta di questi attivisti non si è fermata qui, si son diretti a Firenze, colpendo Palazzo Vecchio le cui mura sono state colorate da vernice arancione. Alle 11 del mattino di venerdì 17 marzo gli attivisti di “Ultima Generazione” sono stati bloccati dai vigili urbani e immediato è stato anche l’intervento del sindaco Nardella che era sulla piazza ed è corso verso gli attivisti quando si è accorto di quanto stava avvenendo alla sede del Comune. Furioso per quanto successo, sui suoi social il sindaco ha dichiarato che sono serviti 5 litri di acqua per ripulire lo scempio di questi barbari, bravi a dare spazio solo alla inciviltà, la stessa che non sarà mai presente a Firenze, città di arte, bellezza e cultura.

Danni irriparabili?

Finora non ci sono stati danni permanenti alle opere d’arte, sono sempre state colpite opere protette da vetri. Il rischio però esiste e i danni potrebbero essere irriparabili. Da Monet a Klimt, da Van Gogh a Picasso passando per Botticelli e Boccioni.  L’opinione pubblica è per la maggior parte contro queste azioni, che appaiono controproducenti e atti a mettere in cattiva luce la causa ambientalista. D’altronde come non definire queste associazioni ambientaliste delle vere e proprie aggregazioni di disobbedienza civile?

Alessia Pisarra

One response

  1. Parecchio vandali, poco attivisti, troppo esibizionisti. Quest’ultima, caratteristica che esalta la superficialità della società attuale. Io ho la netta convinzione che si contraddistinguono per essere soprattutti ST…ZI!!

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